Alcune belle pensate:
l'articolo 29 del DL185/2008, il cosiddetto Pacchetto Anti-Crisi, ha al suo interno una piccolissima norma che, nel qual caso non l'avessimo già perso da un pezzo, ci allontana ancora di più dal salire sul treno ecologico europeo.
La norma renderà più difficile usufruire degli sgravi fiscali del 55% per chi si adopera in "interventi di riqualificazione energetica" (articolo ANSA.it) e quindi chi voleva iniziare un percorso virtuoso e magari installarsi qualche bel pannello fotovoltaico invogliato dal sostegno fiscale ora, a meno che non sia un benestante, si guarda bene dal spendere migliaia di euro in questo settore.
E tutti i settori interessati che negli ultimi anni speravano in una svolta ecologica che il mondo intero tenta (a stento) a percorrere, rimarranno al palo e andranno in crisi. Ma il pacchetto non si ciamava "Anti-crisi"??? E quella delle famiglie che hanno sborsato i soldi certi in un ritorno, e le aziende che hanno investito in questo settore, loro ora con questo GENIALE provvediemento non andranno in crisi??? Ma cosa hanno nella testa questi legislatori?? Ok, ho la risposta: le centrali nucleari, il carbone, i rigassificatori e i termovalorizzatori (e soprattutto le mazzette).
Altra bella uscita del nostro Scoppiettante Premier sarà la proposta al prossimo G8 e G20 di una regolamentazione del Web (notizia da LaStampa).
Eggià: visto che le TV e i giornali (direttamente o indirettamente) le controlla mentre su internet gli "sporchi comunisti" fanno girare le notizie senza controllo, allora bisogna regolamentarle (leggi controllarle). Non importa che in l'Italia, secondo un indagine Eurostat, l'uso di internet nelle famiglie sia calato invece che aumentato, caso unico in Europa (tho, ma guarda un po'). Una probabile causa è da ricercare o nell'accesso via cellulari (ma solo in campo bussines) o soprattutto alla difficoltà degli italiani a staccarsi dai "metodi tradizionali" per accedere alla conoscenza (leggi TV). Forse conviene ricordare che quelche tempo addietroMediaset ha querelato Youtube perchè permetteva ai suoi utenti di caricare spezzoni di filmati tratti dai suoi spettacoli, facendo in questo modo perdere introiti pubblicitari. E qui casca l'asino: se l'attenzione della gente si spostasse dal TV al PC/WEB, le quote pubblicitarie calerebbero e le TV commerciali che non si adattassero alla svelta a questo nuovo mercato, sarebbero private del loro ossigeno.
Quindi non è che non ci sia bisogno di una regolamentazione del Web, basti pensare ai siti di spam che intasano i server e che, essendo in paesi senza regolamentazioni in quel senso, non possono essere toccati. Ma il guaio è chi chiede questo: una persona che non tocca le cose se non portano benefici alle sue saccoccie. E la cosa è alquanto agghiacciante, anche se dubito che avrà un seguito, a meno di una mezza rivoluzione tra i netizen. Io ho già iniziato a disertare Rai e Mediaset da oltre 2 anni....chi mi segue?
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